📢 I 5 errori che le aziende fanno con i dati - Mancanza di tracciabilità e monitoraggio superficiale

11/11/2025

Mancanza di tracciabilità e monitoraggio superficiale: un rischio sistemico per l’affidabilità dei dati

Uno degli aspetti più trascurati – e al tempo stesso più critici – nella gestione dei dati aziendali è la mancanza di tracciabilità lungo il loro ciclo di vita. In gergo tecnico, si parla di data lineage: la capacità di ricostruire in modo chiaro, documentato e aggiornato l’origine, il percorso, le trasformazioni e le responsabilità associate a ciascun dato.

In molte organizzazioni, questa visibilità è assente o parziale. Non è chiaro da quale fonte provengano i dati, come siano stati elaborati, quali regole di trasformazione siano state applicate, né chi ne sia il proprietario o responsabile (data owner). Questa opacità compromette la fiducia nei risultati analitici, rallenta i processi decisionali e rende complessa – se non impossibile – l’identificazione tempestiva degli errori.

Cos'è il Data Lineage e perché è centrale nella Data Governance

Il data lineage è molto più di un concetto tecnico: rappresenta un pilastro della Data Governance moderna. Un sistema efficace di tracciabilità consente di:

  • Garantire la trasparenza lungo tutte le fasi del data flow, dal punto di origine (data source) fino al consumo finale (report, dashboard, applicazioni).

  • Supportare audit e compliance, fornendo evidenze verificabili su come e da chi i dati sono stati modificati.

  • Identificare rapidamente le cause di anomalie o inconsistenze, grazie alla possibilità di risalire a valle e a monte del dato errato.

  • Ottimizzare i processi di Data Quality, individuando i colli di bottiglia e le trasformazioni a rischio.

  • Favorire l’adozione degli analytics, perché migliora la fiducia da parte degli stakeholder nell’accuratezza dei dati.

Per essere realmente utile, il data lineage deve essere automatizzato, continuamente aggiornato e visibile anche a utenti non tecnici, ad esempio attraverso strumenti di metadata management e piattaforme di data cataloging.

Monitoraggio: serve passare da performance superficiale a data observability

Accanto alla tracciabilità, un altro errore diffuso è quello di limitarsi a un monitoraggio superficiale, basato su semplici indicatori di performance (es. tempo di esecuzione di una query, disponibilità dei report). Questo approccio è reattivo: consente di rilevare quando qualcosa non funziona, ma non permette di capirne il perché.

È qui che entra in gioco il concetto di Data Observability, ispirato ai paradigmi dell’osservabilità nei sistemi IT. Si tratta di una disciplina emergente che combina strumenti, processi e metriche per:

  • Monitorare la qualità dei dati in tempo reale (accuratezza, completezza, coerenza, tempestività).

  • Rilevare anomalie automaticamente attraverso algoritmi di machine learning.

  • Effettuare root-cause analysis, cioè individuare la causa primaria di un problema a partire dai suoi effetti a valle.

  • Fornire insight diagnostici attraverso log, eventi, metadata e metriche strutturate.

L’obiettivo non è solo “sapere che qualcosa è andato storto”, ma comprendere il contesto dell’errore, anticiparlo e prevenirlo.

Tracciabilità come obbligo normativo: GDPR, Data Act e accountability

Oltre ai vantaggi operativi, la tracciabilità dei dati è diventata un requisito normativo stringente. Regolamenti come il GDPR, il Data Act europeo, il DORA nel settore finanziario o le normative settoriali (farmaceutico, sanitario, bancario) impongono livelli elevati di auditabilità e accountability.

Significa che ogni azione sui dati – accesso, modifica, condivisione, cancellazione – deve essere:

  • Registrata (audit trail),

  • Attribuita a un responsabile (accountability),

  • Motivata e documentata (compliance),

  • Recuperabile su richiesta da parte di autorità o stakeholder.

Sapere chi ha fatto cosa, quando e perché non è più un’opzione: è un obbligo.

Le sanzioni in caso di violazioni possono essere pesanti, così come il danno reputazionale derivante dalla gestione opaca o disordinata del patrimonio informativo.

Conclusione: verso una data reliability strutturata

L’assenza di tracciabilità e il monitoraggio superficiale rappresentano un limite profondo alla data reliability: la capacità di un’organizzazione di fidarsi dei propri dati e usarli con efficacia.
Solo attraverso una combinazione di strumenti avanzati (data lineage, data catalog, osservabilità), governance distribuita e cultura della responsabilità, è possibile costruire un ecosistema dati resiliente, trasparente e conforme.

In un contesto in cui i dati rappresentano un asset strategico e un rischio potenziale al tempo stesso, la visibilità e il controllo diventano vantaggi competitivi. Non si tratta più solo di "avere dati", ma di saperli governare con consapevolezza e precisione.

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Grazie alla nostra esperienza e agli strumenti che proponiamo — come Pareto Software per la reportistica gestionale e Qlik Sense per la business intelligence — aiutiamo le imprese a superare questi errori comuni, trasformando i dati in un vero patrimonio aziendale, affidabile, accessibile e orientato al risultato. Se anche tu vuoi valorizzare i tuoi dati e costruire un sistema di controllo solido e proattivo, siamo pronti a guidarti passo dopo passo.
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