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Lombardia: Innovazione delle filiere di economia circolare
Lombardia: Innovazione delle filiere di economia circolare
21/06/2019
Regione Lombardia e il Sistema camerale lombardo attivano la presente misura che si pone l’obiettivo di favorire la transizione delle piccole e medie imprese lombarde verso un modello di economia circolare, la riqualificazione dei settori e delle filiere lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati attraverso il sostegno a:
progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini, la riduzione della produzione dei rifiuti;
Eco-design: progetti che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia LCA (Life Cycle Assessment).
BENEFICIARI
Micro, piccole e medie imprese lombarde che presentino progetti in forma singola o in aggregazione formate da almeno 3 imprese rappresentanti la/le filiera/e, con sede operativa in Lombardia almeno al momento dell’erogazione del contributo.
PROGETTI AMMISSIBILI
Le idee progettuali presentate nell’ambito del presente bando devono essere attinenti a uno o più dei seguenti ambiti di intervento:
innovazione di prodotto e processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione produzione di rifiuti e riuso dei materiali;
progettazione e sperimentazione di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento della filiera;
sperimentazione e applicazione di strumenti per l’incremento della durata di vita dei prodotti ed il miglioramento della loro riciclabilità (Eco-design);
implementazione di strumenti e metodologie per l’uso razionale delle risorse naturali.
Gli ambiti prima menzionati sono di seguito meglio dettagliati:
Favorire l’approvvigionamento di materie prime seconde autorizzate o materiali bio-based (di origine biologica) in sostituzione a materiali vergini;
Favorire l’approvvigionamento energetico attraversi fonti rinnovabili e il contenimento energetico;
Promuovere l’eco design di prodotti che porti ad una maggior:
a.
efficienza nell’uso delle risorse (e.g. realizzati con materiali riciclati, etc.);
b.
allungamento della vita utile dei prodotti (e.g. prodotti modulari, facilmente disassemblabili e riparabili, etc.), per la fase di utilizzo, per la riparabilità, per la riciclabilità e per il remanufacturing (rigenerazione)
c.
efficienza dei prodotti nella fase di utilizzo (e.g. minori consumi energetici);
d.
riciclabilità dei prodotti a fine vita.
Promuovere l’eco design di imballaggi che porti ad una migliore:
a.
efficienza nell’uso delle risorse (e.g. imballaggi più leggeri, realizzati con materiali riciclati e riciclabili, etc.)
b.
performance ambientale nella fase di utilizzo (e.g. facilità di stoccaggio per il trasporto, etc.)
c.
riciclabilità di questi a fine vita.
Implementare soluzioni tecnologiche/gestionali in grado di ottimizzare i processi produttivi con conseguente riduzione dei rifiuti in questa fase attraverso il riuso dei residui di lavorazione nello stesso ciclo produttivo (refurbishment);
proporre soluzioni tecnologiche/gestionali per la riduzione dei consumi di acqua necessaria alle lavorazioni e/o riciclo e riutilizzo dell’acqua utilizzata;
proporre soluzioni per di ridurre la propria produzione di rifiuti pericolosi (es. sostituendo chemicals/prodotti pericolosi con chemicals/prodotti non pericolosi all’interno del proprio processo produttivo, etc.);
proporre soluzioni tecnologiche/gestionali di “upcycling” ovvero processi di riciclo in cui i rifiuti vengano convertiti in nuovi materiali/prodotti di alta qualità e valore;
proporre soluzioni tecnologiche/gestionali che siano in grado di apportare un miglioramento della qualità delle materie prime seconde autorizzate;
Introdurre modelli innovativi di business dove i prodotti non vengono acquistati ma utilizzati da imprese o consumatori finali attraverso logiche di sharing e approcci “pay-per-use”;
creazione di partnership di scopo tra soggetti, anche non operanti nella medesima filiera, grazie alle quali materiali di scarto, residui industriali, sotto-prodotti vengano impiegati in altri processi produttivi riducendo così la generazione di rifiuti e producendo benefici economici ed ambientali per tutto il territorio (simbiosi industriale);
creazione di forme di ritiro dei propri prodotti a fine vita, ad esempio allo scopo di riutilizzarne parti o componenti aventi ancora valore, avviarli a processi di remanufacturing, etc. (attivazione di programmi di take-back);
sviluppo di strumenti di misurazione delle performance di circolarità per i settori prioritari del Piano d’azione europeo per l’economia circolare (e.g. costruzioni, alimentare, etc.) che servano ad identificare chiaramente azioni ed ambiti di miglioramento.
SPESE AMMISSIBILI
Il contributo previsto della Fase 2 è destinato alle spese di progettazione definitiva. Le spese ammissibili devono rientrare nelle seguenti tipologie:
Spese di consulenza;
Spese di personale dell’azienda solo se espressamente dedicato al progetto;
Spese generali nella misura forfettaria massima del 20% della somma delle precedenti voci di spesa ammissibili.
Le spese che saranno ritenute ammissibili in Fase 3 - dovranno rientrare nelle seguenti tipologie:
Consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, analisi del ciclo di vita del prodotto/servizio - e.g. LCA -, studi per la sostituzione dei materiali attualmente utilizzati nei prodotti con materiali circolari, definizione di strategie commerciali, marketing e comunicazione, ecc.);
Investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/ leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto;
Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD ecc.);
Servizi e tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto;
Materiali e forniture imputabili al progetto (inclusi prototipi);
Spese per la tutela della proprietà industriale;
Spese del personale dell’azienda solo se espressamente dedicato al progetto (fino a un massimo del 30% della somma delle voci di spesa da a) ad f))
Tutte le spese per la FASE 2 devono essere sostenute a partire dalla data di approvazione della DGR 3 giugno 2019, n. XI/1073 e fino alla data limite del 6 dicembre 2019 (fa fede la data della fattura) ed devono essere quietanziate entro la data limite del 6 dicembre 2019.
AGEVOLAZIONE
Il contributo per la Fase 2 è fisso ed ha un valore di € 10.000,00 o di € 20.000,00 a copertura del 100% delle spese e viene erogato a seguito della presentazione del progetto definitivo
Relativamente alla Fase 3, il contributo massimo previsto sarà nel limite massimo di euro € 80.000, mentre l’intensità percentuale dell’agevolazione sul totale delle spese ammesse sarà definita con successivo bando.
SCADENZA
Le domande di partecipazione alla FASE 1 (idee imprenditoriali) devono essere trasmesse dal 1 luglio 2019 al 2 agosto 2019.
Per la FASE 2 contestualmente alla consegna del progetto, occorre rendicontare un ammontare di costi almeno pari a € 10.000,00 o € 20.000,00, in base alla scelta indicata al momento della presentazione dell’idea imprenditoriale, per poter erogare il contributo. Il progetto definitivo deve essere presentato entro il 6 dicembre 2019.
precedente:
Bando R&S settore aerospaziale
successivo:
Veneto: Bando per il sostegno a progetti di ricerca che prevedono l’impiego di ricercatori
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