Prima di addentrarci nell'analisi del caso specifico, è opportuno ricordare il quadro normativo che disciplina i doveri e le responsabilità dell'organo di controllo:
Nel caso esaminato, una società operante nella produzione e vendita di macchinari postali ha presentato ricorso al Tribunale di Milano per ottenere l'approvazione della delibera di revoca del sindaco unico adottata dall'assemblea dei soci il 31 maggio 2024.
A seguito di un'indagine interna condotta con l'ausilio di consulenti indipendenti, erano emerse gravi irregolarità contabili e gestionali, risalenti almeno al 2014, che avevano determinato un artificioso incremento dei ricavi attraverso:
Tali irregolarità erano principalmente imputabili a un soggetto che aveva rivestito il ruolo di procuratore della società dal 2006 al 2017 e successivamente quello di amministratore delegato fino al 2022. Questo soggetto aveva gestito la società in totale autonomia, attuando sistematicamente schemi contabili illeciti.
Al sindaco unico venivano contestate diverse violazioni dei propri doveri, in particolare:
Il Tribunale di Milano ha innanzitutto chiarito la natura giuridica del procedimento previsto dall'articolo 2400, comma 2, c.c., sottolineando che:
L'obiettivo del legislatore è quindi quello di consentire al Tribunale di verificare:
Nel caso di specie, il Tribunale di Milano ha approvato la delibera di revoca ritenendo che:
La decisione del Tribunale di Milano ribadisce l'ampiezza dei doveri di controllo imposti ai sindaci, che si estendono a tutta l'attività sociale in funzione della tutela dell'interesse dei soci e dei creditori sociali.
Il sindaco non risponde in modo automatico per ogni fatto dannoso aziendale in ragione della sua mera "posizione di garanzia", ma è tenuto a esercitare l'intera gamma dei poteri istruttori e impeditivi affidatigli dalla legge. Solo un controllo penetrante, attuato mediante attività informative e valutative, può dare concreto contenuto all'obbligo di tutela degli interessi affidati al collegio sindacale.
Questa sentenza sottolinea quindi l'importanza per i sindaci di:
Il caso analizzato rappresenta un importante precedente nella definizione dei contorni della "giusta causa" per la revoca dei sindaci, chiarendo che l'omessa vigilanza sugli assetti organizzativi, amministrativi e contabili costituisce un valido motivo di revoca ai sensi dell'articolo 2400 del codice civile.