Decreto legge Coesione: incentivi per l’autoimpiego e l’avvio di attività

05/07/2024

Il decreto legge 7 maggio 2024, n. 60, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 105/2024 e recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione” prevede la promozione dell’autoimpiego nel lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa. Previsti due interventi di sostegno:
  1. Autoimpiego Centro-Nord Italia (art. 17)
  2. Resto al Sud 2.0 (art. 18)

I potenziali beneficiari sono giovani under 35, in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, oppure inoccupati, inattivi e disoccupati o ancora disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.

Le attività possono essere avviate in forma individuale mediante apertura di partita  IVA  per  la  costituzione  di  impresa individuale o per lo svolgimento di  attività  libero-professionale, ovvero in forma collettiva mediante costituzione di società in  nome collettivo,   società   in   accomandita   semplice,   società   a responsabilità limitata, nonché' società cooperativa o società tra professionisti. Alle imprese in forma collettiva possono  partecipare soggetti diversi da quelli indicati fermo restando, in tal caso, l'esercizio del controllo e dell'amministrazione della società da parte dei soggetti suddetti.

Sono previsti finanziamenti per servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, il tutoraggio per l’incremento delle competenze o veri e propri sostegni all’investimento attraverso voucher ed agevolazioni in regime de minimis.

Gli incentivi per “Autoimpiego al Centro Nord” sono  fruibili,  in conformità con le disposizioni al regolamento (UE)  2023/2831  sugli aiuti de minimis, in via alternativa e consistono nel  riconoscimento di:
    a) un voucher di avvio in  regime  de  minimis,  non  soggetto  a rimborso, utilizzabile per l'acquisto di beni,  strumenti  e  servizi per l'avvio delle attività, per un importo massimo di 30.000 euro. Nel caso di acquisto di beni  e  servizi  innovativi, tecnologici  e  digitali  o  di  beni  diretti   ad   assicurare   la sostenibilità  ambientale  o  il  risparmio  energetico,   l'importo massimo del voucher è di 40.000 euro;
    b) un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120.000 euro, consistente in un  contributo  a  fondo perduto fino al 65% dell'investimento  per  l'avvio  delle attività.
    c) un aiuto in regime de minimis per  programmi  di  spesa  oltre 120.000 euro e fino a 200.000 euro, consistente in  un  contributo  a fondo perduto fino al 60% dell'investimento  per  l'avvio delle attività


Gli incentivi per “Resto al Sud 2.0” sono  fruibili,  in conformità con le disposizioni al regolamento (UE)  2023/2831  sugli aiuti de minimis, in via alternativa e consistono nel  riconoscimento di:
    a) un voucher di avvio in  regime  de  minimis,  non  soggetto  a rimborso, utilizzabile per l'acquisto di beni,  strumenti  e  servizi per l'avvio delle attività, per un importo massimo di 40.000 euro per le attività aventi sede  legale  nelle  aree  del Mezzogiorno  e  nei  territori  delle  regioni  dell'Italia  centrale colpite dagli eventi sismici  del  2009  e  del  2016.  Nel  caso  di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e  digitali  o  di beni  diretti  ad  assicurare  la  sostenibilità  ambientale  o   il risparmio energetico, l'importo massimo del voucher è di 50.000 euro per le attività aventi sede legale nelle aree  del Mezzogiorno  e  nei  territori  delle  regioni  dell'Italia  centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
    b) un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120.000 euro, consistente in un  contributo  a  fondo perduto fino al 75% per l'avvio delle attività  aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell'Italia centrale colpite dagli eventi  sismici  del 2009 e del 2016;
    c) un aiuto in regime de minimis per  programmi  di  spesa  oltre 120.000 euro e fino a 200.00 euro, consistente  in  un  contributo  a fondo perduto fino al 70% per l'avvio delle attività, aventi sede legale  nelle  aree  del  Mezzogiorno  e  nei territori delle regioni dell'Italia  centrale  colpite  dagli  eventi
sismici del 2009 e del 2016.

Un decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con Ministero Economia e Finanze e Ministero Affari europei, sud, coesione e PNRR definirà modalità e termini per l’attivazione delle due iniziative.
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