Rating Bancario e ESG

23/01/2024

L’attività di rating creditizio, attualmente, si basa univocamente su una serie di parametri quantitativi, di natura prevalentemente contabile e rivolti al passato. Questo tipo di modelli, in base alle informazioni che raccolgono, non sono in grado di intercettare i primi segnali di deterioramento e squilibrio che si manifestano all’interno di un’impresa nelle prime fasi di una crisi.
Essendo gli scenari attuali caratterizzati da un elevato livello di incertezza e instabilità, è necessario che le banche trasformino i propri strumenti di rating per renderli adeguati a captare i primi segnali di difficoltà, con l’obiettivo di anticipare i rischi di default dell’impresa. La necessità di spostarsi da un approccio “backword-looking” ad uno “forward-looking” è cruciale, soprattutto considerando il fatto che un intervento di risanamento realizzato quando lo squilibrio è conclamato, per quanto eccellente, non potrà solo che rallentare la crisi in atto.
L’evoluzione di suddetti modelli, come evidenziato dalla European Banking Authority in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti (EBA/Gl/2020/06), deve partire dall’inserimento di una serie di variabili qualitative, inerenti alle dinamiche gestionali, organizzative e strategiche dell’impresa. La considerazione delle variabili ESG (Environment, Social, Governance) risulta essere cruciale, considerando l’avvento di regolamenti sempre più stringenti da parte dei policy makers, ma soprattutto perché gli stakeholder basano oggi le loro decisioni (anche di investimento) proprio sulla gestione di tali variabili.
In questo contesto si inserisce l’analisi della “double materiality”, introdotta con la nuova direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD), uno schema che permette di analizzare gli impatti, i rischi e le opportunità che caratterizzano le attività di un’impresa. A differenza della precedente analisi di materialità, la doppia materialità prevede di considerare gli impatti, positivi e negativi, che l’azienda può produrre nei confronti dei suoi stakeholder (impact materiality) e, allo stesso tempo, i rischi e le opportunità di carattere economico-finanziario che possono influenzare lo sviluppo e le performance aziendali (financial materiality).
Il bilancio di carattere non finanziario, l’analisi del rischio interno e di doppia materialità ed un maggiore controllo sulla propria catena del valore sono gli strumenti fondamentali per un’adeguata attività di gestione e controllo del proprio contesto aziendale, che permettono di verificare il vero stato di equilibrio dell’impresa.
Il modello di rating creditizio dunque, per cogliere in modo realistico tutte le peculiarità e caratteristiche di un’impresa, terrà maggiormente in considerazione questi strumenti di analisi, potendo così essere più efficace dal punto di vista dell’orizzonte previsionale.
Di contro l’azienda dovrà essere pronta nel fornire i dati e le informazioni richieste dalle banche, modellando i propri sistemi di raccolta dati e rendicontazione.
Rating Bancario e ESG
Progesa integra la competenza sui modelli di controllo e sui sistemi previsionali in ambito economico e finanziario, nel quadro della modellazione dei “corretti assetti organizzativi”, con una specifica conoscenza dei temi e degli impatti ESG. In particolare con la propria metodologia Econup® può seguire tutto lo sviluppo del programma ESG aziendale, a partire dalla fase di assessment sino alla redazione del piano strategico e del Report di sostenibilità in conformità agli ESRS Efrag.
 
Condividi linkedin share
Siglacom - Internet Partner